Il derby. Si affrontavano due formazioni in difficoltà, ma Castelmaggiore
ha disputato un’ottima prestazione. Esordio rinviato per Zambon
CASTEL SAN PIETRO: Bonetti
7, Benzi 12, Sciarabba 5, Zucchini, Rorato 18, Massari 2, Muscò 7, Sighinolfi,
De Min 16,
Colombo 4. All. Castelli.
CASTELMAGGIORE: Marisi 14, Pilutti 8, Barbieri 14, Dacic 16, Carretti 5, Stignani
  24, Dalloca 1, Chiarini, Ancillai, Jelich ne.
All. Griffin.
Parziali: 15-21; 30-41; 47-65
Grande intensità difensiva, tanta corsa, percentuali da brivido dall'arco
  dei 6,25. con questi tre ingredienti sapientemente mescolati per tutta la durata
  della gara, difficilmente al Gandino poteva sfuggire il successo nel derby
  col Castel S. Pietro. Una gara praticamente perfetta quella dei ragazzi di
  coach Griffin, una gara che condanna alla quinta sconfitta consecutiva i rivali.
  C'è una posizione di prestigio da conquistare nella griglia dei play-off
  e si capisce fin dalle prime battute chi dispone di più energie. Il
  derby disputato al palasport di Castenaso (dovrebbe essere l'ultima "trasferta" casalinga
  che affronta il Castello) ha subito un padrone chiaro e definito.
Dacic ha un ottimo impatto da sotto, Stignani è implacabile dalla distanza,
  anche Marisi fa centro dall'arco ed il Gandino apre subito le ali (5-16 dopo
6'15''). Costantemente in ritardo in uscita dai blocchi e nel raddoppio di marcatura,
i padroni
  di casa faticano nel prendere le misure ai tiratori avversari, cui lasciano
  sempre troppo spazio per muoversi e troppa libertà di
pensiero. Bonetti, al rientro e non ancora in condizione, prova a scuotere
  i suoi con un paio di ficcanti penetrazioni: i suoi 7
punti, tutti nei primi 8' di gioco, contribuiscono al riavvicinamento dei castellani
  (13-16), ma Dacic continua a lavorare bene
sotto canestro, allargando con giudizio il gioco sugli esterni ed un nuovo
  break degli ospiti a cavallo fra i due periodi iniziali allarga nuovamente
  la forbice (15-26 al 12°). L'approccio molle alla gara della Callegari
  (neanche un fallo di squadra nel primo parziale), si ripete nel secondo tempo
  con effetti ancor più devastanti.
Dopo Barbieri e Stignani, anche Pilutti si mette a sparare triple in faccia
  agli avversari, le sportellate di Dacic sono vincenti
qualunque sia il suo opponente, e la Sati Trading piazza una striscia di 10-0
  che gli consente di raggiungere il ventello di
vantaggio (30-51 al 24°). I padroni di casa hanno il merito di non piegarsi
  sulle ginocchia e, minuto dopo minuto, punticino
dopo punticino, orchestrano una risalita che porta Muscò a -5' dalla
  sirena conclusiva ad avere la tripla del possibile -4. È una rimonta
  fatta di grande cuore ed immenso carattere, costruita sulle triple di Benzi
  e Rorato, e la vitalità sotto canestro di De Min. Sul punteggio di 60-67,
  la suddetta tripla di Muscò si spegne, però, sul ferro, e sul
  ribaltamento Marisi è abile nel firmare il +9 per i suoi. Il Castello,
  fiaccato dalla dispendiosa rimonta, allenta leggermente la presa per rifiatare,
  ma Stignani non ha alcuna intenzione di fare sconti e si esalta infilando negli
  ultimi 120'' tre delle sue otto triple complessive (su 11 tentativi). Pilutti
  lo imita, contribuendo al fantastico 16/32 complessivo dall'arco del Gandino.
  Gli ultimi tentativi non colgono mai il bersaglio e ai gialli non resta che
tornare a capo chino verso lo spogliatoio.
L’allenatore della Callegari, Andrea Castelli, è amareggiato
  per la prova dei suoi ragazzi: «Non abbiamo dato il massimo»
  « Siamo partiti poco convinti»
  Deluso e sconsolato, passeggia per i corridoi dello spogliatoio un Andrea Castelli
  visibilmente contrariato, dopo aver affrontato anche una discussione con Stignani
  e un battibecco con i tifosi più accesi del Gandino. Un po'di nervosismo
  del tutto comprensibile al termine di un derby teso e vibrante fino all'ultimo,
  un nervosismo che lo stesso tecnico del Castel S.
  Pietro mostra di aver digerito in fretta: «Tutto finisce sul campo -
  stempera la questione Castelli - era un derby e ci tenevo a vincerlo, come
  ci tenevano tutti. Loro però ci hanno messo fin da subito qualcosa in
  più rispetto a noi, che siamo entrati sul
  parquet senza la giusta convinzione soprattutto in difesa, come dimostrano
  i pochi falli fatti (5 in tutto il primo tempo, ndr)». Sono i primi due
  quarti la fonte del rammarico per il tecnico. Venti minuti in cui la sua squadra
  ha faticato ad opporre una
  adeguata resistenza al cospetto delle sortite offensive dei rivali. «Per
  vincere questa gara dovevamo mettere in campo il 100% delle nostre potenzialità ed
  anche di più.
  Ed invece non abbiamo dato il massimo all'inizio del match, abbiamo sofferto
  la loro intensità e ci è mancata una buona difesa». Pieno
  merito agli avversari e alla loro splendida gara: «All'andata gli avevamo
  fatto lo scherzetto in casa loro e si sono presentati con una voglia incredibile
  di rifarsi. Se c'era una squadra che meritava il successo stasera era il Gandino:
  hanno fatto un match veramente perfetto». Pesa sull'equilibrio del match
  il diverso rendimento degli esterni delle due formazioni una situazione che,
  con Rorato alla seconda gara dopo un lungo stop ed il capitano Bonetti al rientro,
  poteva essere preventivabile. «Ho provato Bonetti nel quintetto iniziale,
  ma la sua condizione non gli permetteva di stare molto in campo (soli 12 i
  minuti per il capitano, ndr)».
              Gianluca Montante
              
              
              
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