UNA SCONFITTA con qualche rammarico, quella della Callegari, com’è del resto naturale, per una partita persa proprio sul filo della sirena con il canestro di folletto Benzoni (20 punti nel solo secondo tempo).
« Il rammarico deriva dal fatto di non essermela potuta giocare alla pari fino in fondo — l’amaro commento di Castriota —, infatti avevamo già due lunghi fuori per falli, mentre Borgomanero aveva ancora la sua batteria al completo. Nel primo quarto in pratica non abbiamo potuto difendere, perché ogni contatto veniva sanzionato, in particolare da uno dei due fischietti, che in alcune circostanze è stato addirittura chirurgico».
Di Salvatore in poche battute ha accumulato due falli, mentre Manucci ha avuto il davvero poco invidiabile record di vedersi fischiare tre falli in altrettanti minuti, cosa questa che ha anticipato l’ingresso in campo di Sighinolfi, chiamato al difficile compito di arginare N’Doja, che sembrava imprendibile.
« Sighi ci ha dato dieci minuti di qualità — continua il coach —, consentendoci di restare aggrappati al match in un momento difficile. La squadra, invece, ha dimostrato di dover lavorare ancora molto sulla difesa individuale, che è stata insufficiente. Ormai sappiamo benissimo quanti punti abbiamo nelle mani, per cui dobbiamo contenere gli avversari al di sotto di una certa quota, mentre i 46 punti incassati nel primo tempo sono stati troppi. Alcuni giocatori faticano a trovare subito la concentrazione e questo ci penalizza, per cui dovremo lavorarci sopra»
In una partita decisa da un canestro all’ultimo secondo, stride l’enorme differenza a rimbalzo, 38 contro 50, con Borgomanero che ne ha catturati ben 23 in attacco... «Infatti in più di una circostanza siamo stati disattenti e inoltre adesso , avendo solo tre lunghi, abbiamo pagato l’uscita per falli di Nobile e Santilli — conclude l’allenatore castellano — questo ha portato Borgomanero a effettuare 20 tiri più di noi e così la Callegari ha perso la partita pur avendo tirando meglio da tutte le posizioni rispetto a Borgomanero».

Franco Casadio