Una Callegari orfana di Sciarabba regge fino al 66-66, poi decide un parziale
di 0-7. Marisi l’Mvp, giallorossi insoddisfatti dell’arbitraggio
CALLEGARI
- SATI TRADING 68-80
Parziali: 13-21, 31-42, 50-56
CASTEL SAN PIETRO: Tagliaferri ne, Akrivos 15, Di Salvatore 19, Dal Fiume 5,
Santilli 13, Sighinolfi 10, Pieri ne, Manucci ne, Nobile 6, Persiani. All.
Castriota.
GANDINO CASTELMAGGIORE: Marisi 17, Rilutti 7, Barbieri 8, Ruggeri 13, Barsanti,
Carretti 11, Panzacchi ne, Chairini 9, Gilardi 7, Diviach 8. All. Matteucci/Gatti.
Note: T2: C 22/37, S 17/28. T3: C 5/14, S 10/29. TL: C 9/12, S 16/24.
Rimbalzi: C 28 (3 off, Nobile 11), S 27 (10 off, Pilutti 6).
Più equilibrio
rispetto all'andata, ma ancora una volta il padrone del derby è il Gandino.
Facile comprendere le ragioni di questo successo, il quarto consecutivo per
la formazione rossoblù: organico più profondo
(basti pensare che, seduti in tribuna, c'erano Stignani e Dalloca), tanta esperienza
in più ed un paio di giocatori,
Ruggeri e Pilutti su tutti, che fanno la differenza come e quando vogliono;
il primo, già devastante nella gara di andata, si è presentato
al PalaFerrari con 12 punti in sei minuti e alla fine lo ha fermato solo la
cattiva sorte, che a metà del terzo quarto lo ha tolto dai giochi per
una distorsione alla caviglia; il secondo, in condizioni fisiche precarie, è stato
impalpabile fino a 3' dalla fine, quando, con la contesa in perfetta parità,
ha tirato fuori la classe necessaria per dare le due stoccate decisive.
Il resto l'hanno fatto gli Under, giovani all'anagrafe, ma non sul campo, fondamentale
valore aggiunto per una squadra che sabato sera ha avuto contributi chirurgici
dai vari Chiarini, Diviach e Carretti. Per Castel San Pietro, giunto alla terza
sconfitta di fila, hanno pesato troppo l'assenza di Sciarabba e le precarie
condizioni di Dal Fiume: Di Salvatore e Santilli hanno fatto la loro parte, Sighinolfi
anche qualcosa di più, ma la mancanza di uno
dei principali terminali offensivi ha permesso al Gandino di concentrare tutte
le proprie attenzioni difensive su Akrivos, annullato per oltre metà gara.
Il bicchiere mezzo pieno rimanda all'immagine confortante di una squadra che,
sostanzialmente
senza due titolari, riesce a rimontare 13 punti ad una delle corazzate del
campionato, arrivando a giocarsi tutto nel finale di gara, peraltro condizionato
da un paio
di fischiate dubbie; il bicchiere
mezzo vuoto, invece, ricorda che la guarigione di Sciarabba potrebbe non essere
immediata e che l'assenza di un giocatore così importante rappresenterebbe
un handicap pesantissimo sulla strada, ora tutta in salita, verso i playoff.
La partita. Tutti di Santilli i primi 6 punti di Castello, tutti di Ruggeri
i primi 12 del Gandino, che copre bene l'area, mette la museruola ad Akrivos
e trova punti pesanti dai due registi, Marisi e Charini: all'inizio del secondo
quarto gli ospiti sono già a +10 (15-25).
Santilli e Nobile tengono la Callegari in linea di galleggiamento (23-30),
ma ogni tentativo di riavvicinamento viene puntualmente respinto da Diviach,
Carretti e Barbieri: al 18' la Sati Trading tocca il massimo vantaggio, +13 (27-40).
Il risveglio
di Di Salvatore, la sfrontatezza di Sighinolfi e l'infortunio a Ruggeri cambiano
totalmente l'inerzia della gara durante il terzo quarto: Castello ricuce e
torna fino a -2 (50-52), proprio nel momento in cui Castrista sceglie di tenere
in panchina Akrivos, preservandolo per il gran finale. Mossa azzeccata, perché,
dopo il nuovo allungo degli ospiti (53-59, con Diviach gran protagonista), è proprio
la guardia di scuola Virtus a propiziare, con tre "bombe" consecutive,
la nuova rimonta castellana, chiusa poi da Di Salvatore con il canestro del
pareggio a 6'20" dalla fine (61-61).
Ancora parità dopo il botta e risposta dai 6,25 fra Pilutti e Di Salvatore
(66-66), poi Castello si ferma, gli arbitri ci mettono del loro, e il trio
Chiarini-Marisi-Pilutti
mette la firma sul decisivo break di 0-7 ad uno e mezzo dalla fine.
Gilberto Grassi
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