Gabriele Castriota
«Callegari, puoi farcela»
DOPO LA SOSTA pasquale, per
la Callegari sono in arrivo gli ultimi due turni della stagione regolare, che
la squadra castellana dovrà sfruttare al
meglio per conquistare un piazzamento migliore nella griglia play out. Si comincia
questa sera a Voghera, alle 21.15, contro una squadra molto forte e che non evoca
felici ricordi, non solo per la sconfitta casalinga, nelle battute finali, ma
anche per la direzione, sicuramente rivedibile, dei due fischietti sardi Santisi
e De Rosas.
«
E’ chiaro che non sprizziamo felicità da tutti i pori, essendo finiti
ai play out, ma le ultime due partite dobbiamo comunque provare a vincerle — commenta
coach Castriota (
nella foto) — dovendo fare visita a Voghera, che lotta
per i primi posti, non è una cosa semplice, ma se andremo là con
la mentalità giusta nulla è impossibile».
Come ha visto la squadra alla ripresa della preparazione?
«
I ragazzi li ho visti bene e adesso stiamo facendo il possibile per mettere a
posto la forma di qualcuno, in particolare di Sciarabba, che era fuori da tempo.
Il morale dei giocatori mi sembra a posto e questo è importante».
Con il recupero di Sciarabba la Callegari si troverà nella situazione
di dover scegliere chi mandare in tribuna tra i sei fuori quota, dal momento
che possono andare a referto soltanto in cinque. Ha già in mente una scelta?
«
Vedremo di valutare la situazione anche in funzione della squadra che ci troveremo
davanti per il resto non siamo gli unici in questa situazione; Castelmaggiore
la sta gestendo dall’inizio dell’anno, mentre noi possiamo contare
su Cagnin solo da un mese. Credo che tutti debbano capire che si tratta di una
cosa che ci crea dei vantaggi e quindi conto sul buon senso di ognuno».
All’andata, Fossati, Chiarello e Sabbia, tutti in gran forma, recitarono
la parte del leone; in quali condizioni si aspetta di trovare adesso Voghera?
«
Sapere se gli altri sono in forma sono cose che mi interessano il giusto, perché noi
dobbiamo andare là a fare la nostra partita. Stiamo cercando di lavorare
bene sui loro giochi e sulle varie situazioni, ma guardiamo soprattutto a noi
stessi e a quello che dobbiamo fare, soprattutto in fase difensiva».
Franco Casadio
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