Il presidente Brusa: «Se retrocediamo è un male per tutti»
NON
CI PUÒ ESSERE che amarezza nel valutare una stagione annunciata, se
non trionfale, almeno migliore di quella passata. Invece le cose sono inziate
subito male e nonostante un paio di sussulti, sia durante la gestione Castelli,
che nella successiva condotta da Castriota, sono continuate sulla stessa falsariga,
fino ad infilarsi in un imbuto sempre più pericoloso. «Negli ultimi
giorni sono stato molto preso dal lavoro e non ho potuto seguire gli eventi con
continuità — commenta il presidente Valter Brusa — quello
che so e che avevano costruito una squadra per poter arrivare nelle prime quattro
posizioni e adesso rischiamo di arrivare nelle ultime quattro. Fatico anche a
capire di chi possano essere le colpe perché è difficile spiegare
come una squadra, nello spareggio di Como, possa guadagnare un vantaggio di 14
punti, per poi perdersi del tutto nelle frazioni successive».
La serie con Como ha avuto caratteristiche tute sue, con due grandi partenze,
finite poi male, e un’altra, in gara due, iniziata malissimo e conclusa
bene… «A Como sotto di 22 punti chi poteva pensare a una vitoria?
E’ una squadra che non si sa mai quello che può dare. Le cinque
vittorie consecutive facevano pensare a un’inversione di tendenza, ma poi
le cose sono tornate come prima. Ci sono state anche riunioni per cercare di
comprendere i mali della squadra. «La settimana scorsa la società ha
incontrato allenatori e giocatori, richiamando tutti in maniera piuttosto dura — continua
Brusa — dopo la prima partita di Como sembrava tutto risolto ma poi ci
siamo dovuti ricredere».
Sabato inizia la serie con Castelnovo, che non sembra irresistibile, ma sarebbe
importante vincere la partita fuori casa per non avere troppa pressione al Pala
Ferrari. «Purtroppo il Pala Ferrari ci ha portato poca fortuna ma soprattutto
spero che i ragazzi abbiamo compreso il difficile momento. Se la Callegari retrocede è un
male per noi ma anche per loro. Se qualcuno finora aveva pensato più a
se stesso che alla squadra è il momento di cambiare registro».
Franco Casadio
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