LA DELUSIONE.
Deludente prestazione per i giallorossi che si fanno travolgere al “PalaFerrari” dal
  Castelnovo
Castel San Pietro perde gara3 e retrocede in C1. La prima volta di coach Castriota
CALLEGARI - CASTELNOVO 54-74
CASTEL SAN PIETRO: Akrivos 25, Di Salvatore 5, Dal Fiume 8, Santilli 4, Sighinolfi,
  Pieri 2, Manucci, Cagnin 5, Nobile 5, Persiani ne. All. Castriota
  
CASTELNOVO DI SOTTO: Garofalo G. 11, Croci, Grisendi 4, Serri 13, Basile 2,
  Poli 13, Mariani Cerati 7, Garofalo A. 10,
Usberti 7, Raskovic 7. All. Zagni.
Parziali: 17-28; 32-39; 45-54
Note: T2: CSP 16/35, C 11/31. T3: CSP 5/24, C 11/22. TL: CSP 7/15, C 19/25.
  Rimbalzi: 43-33
  
Castel S.Pietro - Nel pianto di Akrivos, uno dei pochi a salvarsi
dalla mediocrità,
  c'è la sintesi di tutta la stagione della Callegari, iniziata male e
  finita peggio. Castelnovo vince con pieno merito e andrà a giocarsi
  lo spareggio con la Madel, vincitrice ad Iseo. Per la squadra castellana si
  tratta, invece, di una sconfitta senza l'onore delle armi; troppo nervosi i
  giocatori fin dal loro ingresso in campo e troppe anche le palle perse, con
  un saldo negativo di otto. Le due squadre partono con la difesa a uomo e si
  comprende subito come la Callegari abbia le mani che tremano. A 6‘31” dalla
  prima pausa, Usberti con una tripla, sigla il 2 a 9, al quale risponde però subito
  Akrivos con due bombe consecutive.
  Castelnovo è indiscutibilmente più fresco e replica con Alessandro
  Garofano e Poli, che gli permettono nuovamente di allungare. Castello chiude
  quindi malissimo un quarto nel quale ha concesso ben 28 punti agli ospiti,
  facendo tra l'altro presagire la magra serata di Di Salvatore, che inizia con
  uno 0/4. Nel secondo periodo appena il tempo di annotare che Zagni, contrariamente
  a gara2, ha spostato Poli su Akrivos, che sembra in effetti l'unica vera bocca
  da fuoco castellana, mentre in campo in pratica non accade
  nulla.
Le due squadre sbagliano l'impossibile e, dopo quasi tre minuti, si registra
  un parziale di 3 a 2 per la Callegari. Zagni richiama in panchina Usberti,
con problemi di falli, e Poli, e la squadra di Castriota sembra poter sfruttare
il
momento, arrivando fino a –3 (28-31), per chiudere invece male, complice
anche una bomba di Raskovic allo scadere.
  Dopo il riposo lungo, rientrano Poli e Usberti per gli ospiti, che trovano
  subito una tripla con Giosuè Garofalo.
La Callegari, con un Cagnin in perenne lotta col mondo intero e quindi poco
  utile alla squadra, fatica a segnare e Castriota chiama time out, cogliendo
  qualche risultato. E' soprattutto la situazione dei falli di Castelnovo, in
  bonus dopo cinque minuti, ad illuderei giallorossi che arrivano a -2 (40-42)
  con una schiacciata di Nobile a quattro minuti dalla fine del terzo periodo.
  La squadra castellana arriva anche più vicino (43-44), ma Alessandro
  Garofalo la ricaccia indietro con 5 punti consecutivi e nell'ultimo minuto,
  un fallo intenzionale fischiato a Santilli, aggrava ancora di più la
  situazione.
Nell'ultima frazione, nonostante il quarto fallo di Usberti, Castelnovo allunga
  con decisione, mentre la Callegari colleziona soltanto palle perse. A quattro
  minuti dal termine, il 48-65 sa di resa incondizionata e l'encomiabile pubblico
  castellano non la manda a dire ai giocatori.
Nel Castelnovo c'è, invece, gloria per tutti, con un +22 a pochi minuti
  dalla fine, fin troppo avvilente. Si chiude baracca e, smaltita la delusione,
  inizieranno i processi, con molti imputati per la verità. Castriota
  a fine gara non è certo il ritratto della felicità, perché questa è per
  lui la prima retrocessione in carriera, ma accetta di commentare la partita
  a caldo:
«Vivendo la cosa da dentro, alcuni giocatori, come Dal Fiume, ci hanno
dato tanto e mi dispiace molto sia finita così. Purtroppo da molto tempo
  non ci alleniamo bene e sul ritmo partita non c'eravamo mai». Quando
  la squadra è arrivata a meno uno, ha pensato di vincerla com'era accaduto
  mercoledì? «Se fossimo riusciti ad andare sopra, forse avremmo
  avuto un sussulto finendo bene la gara. Purtroppo le percentuali di tanti giocatori
  parlano chiaro, abbiamo sbagliato troppi canestro facili che mercoledì non
  avevamo sbagliato. Gara due aveva la stessa valenza di questa, ma eravamo riusciti
  ad avere più freddezza nei momenti topici.
              
Franco Casadio
              
              
              
              
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