Difficile da digerire il ko con Cremona
UNA SCONFITTA che sicuramente non sarà facile da digerire, quella arrivata
praticamente all’ultimo secondo della bella sfida con Cremona, per una
Callegari Castel San Pietro che, pur avendo dimostrato di poter giocare alla
pari con tutti, si trova adesso alle prese con una classifica poco rassicurante.
Qualcosa non è andato per il verso giusto nella gestione degli ultimi
decisivi palloni, ma anche l’ultima azione, che ha portato al sorpasso
ad opera di Scalvini, non ha convinto la panchina castellana, che ha protestato. «Sull’ultima
palla alcuni nostri giocatori sono finiti a terra e questo credo voglia dire
qualcosa - afferma coach Andrea Castelli -. In particolare, a mio giudizio, Grobberio
ha spinto nettamente via Nobile e quindi c’era un fallo in attacco. Detto
questo è anche vero che non abbiamo gestito al meglio alcuni palloni:
a 54 secondi dalla fine della partita, ad esempio, sopra di tre punti, Akrivos
avrebbe potuto ridare la palla fuori, invece che tirare subito». La Callegari
ha scontato anche una situazione falli che dal terzo quarto si è fatta
difficile, tant’è vero che, sia Santilli che Daviddi, non sono riusciti
a finire la partita. «Con due giocatori fuori abbiamo giocato gli ultimi
minuti con Di Salvatore e, addirittura, Sighinolfi da numero quattro, per cui
la differenza di peso e di centimetri si è sentita. Per questo sono convinto
che se avessimo avuto Sciarabba avremmo vinto noi la partita, perché Cremona
non sarebbe riuscita a fare quell’ultimo tiro da sotto. Sono rammaricato
per questo risultato perché nel finale l’inerzia della partita era
dalla nostra parte e riuscivamo anche a conquistare i rimbalzi perché loro
erano in calo». Un solo punto di differenza alla fine testimonia un equilibrio
che appare chiaro anche andando a leggere le statistiche. «Abbiamo avuto
lo stesso numero di conclusioni da due punti, tirando però meglio da tre
rispetto a loro – continua l’allenatore castellano – per il
resto, prendere cinque rimbalzi in meno, nella nostra situazione, ci può anche
stare, quello che invece non mi convince sono i 34 tiri liberi che Cremona ha
avuto a disposizione, contro i nostri 17».
Franco Casadio
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