Castelli va via, lo rimpiazza
Castriota
Quando la Callegari stava ieri per imitare
la Fortitudo, programmando due allenamenti in un giorno, a rovesciare tutto è arrivata la notizia delle
dimissioni di coach Andrea Castelli. Al suo posto arriverà Gabriele
Castriota (Novellara). Non il classico fulmine a ciel sereno, perché di
questa eventualità si era parlato anche dopo la sconfitta di Cavriago,
ma comunque una bella botta in casa castellana, sicuramente non rasserenato
dal -29 di Saronno. «A questa evenienza avevo già pensato, e la
causa non va riferita alla sconfitta di Saronno – dice Castelli – semmai è stata
la goccia che ha fatto traboccare il vaso».
Non sono solo quindi i risultati alla base di una scelta arrivata ad interrompere
un rapporto che era giunto alla terza stagione.
«
Anche se potevamo sicuramente avere dei punti in più, non sono i risultati
non buoni ad aver determinato la mia scelta, e neppure i rapporti con i giocatori,
come qualcuno potrebbe pensare. In questo breve lasso di tempo, tutti mi hanno
telefonato dicendosi dispiaciuti per l’accaduto. Purtroppo ci sono delle
volte che si sente mancare la fiducia ed è una brutta sensazione. Questa
cosa l’ho avvertita dall’inizio della stagione e per me resta immotivata.
Non so’ perché sia cambiato il clima rispetto alla passata stagione
e nessuno ha avuto il coraggio di dirmelo in faccia».
C’è stata insomma una contestazione sorda ma non per questo meno
pesante?
«
Quando uno fa il mio mestiere sa che le critiche sono all’ordine del
giorno, per certe scelte o perché magari hai fatto giocare di più un
giocatore invece di un altro. Sono cose che ci stanno, ma stavolta abbiamo
cominciato subito con le critiche sui giornali e quelle al bar, senza davvero
risparmiarmi niente. Una squadra è composta dai giocatori, dallo staff
tecnico, dalla società e le colpe sono di tutti, per cui non si possono
sempre attribuire agli altri. L’anno scorso, pur con un budget limitato,
la squadra ha giocato bene e c’era un bel clima, mentre quest’anno
vedevo sempre facce lunghe».
E’ soddisfatto del rendimento dei giocatori oppure da qualcuno si aspettava
qualcosa di più?
«
Questa è una buona squadra che deve fare bene, anzi bisogna metterla
in condizione di fare bene però, quando si è fatta una buona
squadra, non è detto che automaticamente giochi bene. Ho sempre detto
che ero venuto a Castello anche per il pubblico, che ricordavo caloroso e sapevo
che era molto difficile vincere qui, mentre adesso non viene tanta gente. Voglio
aggiungere un’ultima cosa: per due anni a Castello sono stato bene e
ringrazio quelli che mi hanno voluto. Però questa stagione è stata
un inferno e se non fossi stato così bene in precedenza, avrei dato
le dimissioni prima».
Franco Casadio
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