BASKET B2 - LA SOCIETÀ CHIEDE PERCHÈ LA FIP NON HA ESAMINATO
LE
PROVE
ALLEGATE AL RICORSO
UNA CALLEGARI praticamente al completo, se si esclude il
play Persiani colpito da un attacco influenzale, si appresta a disputare la prima
delle due partite
a porte chiuse (domani con il Novellara), alla quale seguirà quella con
la Salus, il 27 gennaio. Partite importanti perché i castellani affronteranno
due concorrenti sulla strada verso i play off. E anche per questo non si sono
spente le polemiche relative al provvedimento del Giudice sportivo (due giornate
di squalifica del campo) e al mancato accoglimento del ricorso. La Giesse pallacanestro
Castel San Pietro ha espresso il proprio malumore in una nota che riscrive la
storia degli avvenimenti seguiti alla partita casalinga contro Voghera, quando
i due fischietti sardi erano stati insultati in relazione a due falli antisportivi
fischiati negli ultimi secondi di gara. Ritenendo la sanzione non rispondente
all’entità dei fatti i castellani si sono rivolti a Fip e Lega per
conoscere quali documenti poter allegare al ricorso. Risposta: la cassetta Vhs
della partita più il verbale dei carabinieri. Purtroppo, il giorno della
discussione del reclamo (5 gennaio), i rappresentanti della Callegari Castel
San Pietro si sono visti opporre il rifiuto a visionare il Vhs e a telefonare
ai carabinieri, che non avevano redatto verbali non essendoci stati problemi
di ordine pubblico. Unica telefonata ai direttori di gara che hanno confermato
il referto, mentre la Commissione giudicante si è rifiutata di sentire
il Commissario di campo, in quanto il ricorso doveva intendersi già respinto
per mancanza di prove. «E la Vhs e la testimonianza dei carabinieri?» chiede
la società castellana. Il messaggio è che gli arbitri hanno maggior
peso rispetto a una società di provincia, che però spende 25mila
euro l’anno di tasse Fip.
Franco Casadio
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